Infinitum: La Chiesa de "La Missione"
Cuore barocco di Piazza, luogo delle illusioni e del volo verso l'infinito
Cuore barocco di Piazza, la Chiesa della Missione custodisce al suo interno uno dei patrimoni più preziosi di Mondovì: la straordinaria opera pittorica di Andrea Pozzo, gesutita, architetto, pittore e maestro dell'illusionimo prospettico.
LA "MISSIONE"
La Chiesa di San Francesco Saverio, opera dell'architetto e incisore fossanese Giovenale Boetto (1603 - 1678) è un bell'esempio di architettura barocca gesuita. Completata nel 1676, è detta della Missione da quando, dopo la soppressione dell'Ordine gesuita nel 1773, la chiesa passò alla congregazione della Missione di San Vincenzo de' Paoli. All'interno presenta la straordinarida decorazione pittorica realizzata da Andrea Pozzo (1642 - 1709, realizzò degli affreschi nel soffitto della navata della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio, a Roma, attestandosi tra i pittori barocchi più quotati) insieme all'altare dedicato alla Vergine Addolorata. Sempre del Pozzo è la scenografica macchina dell'altare maggioree che domina il presbiterio.
Realizzata in arenaria, la facciata presenta una struttura a ordini sovrapposti. La pianta è a un'unica navata, su sala rettangolare, come richiesto dai modelli architettonici barocchi della chiesa gesuita. La semplicità della struttura si contrappone alla ricchezza di elementi architettonici e pittorici che, a tratti, si confondono tra loro. La facciata interna presenta uno spazio vuoto lasciato dall'organo che, fino al 1773, accompagnò le liturgie e poi ceduto alla parrocchia di Pianfei per effetto delle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi.
UN GIOCO DI ILLUSIONI
Andrea Pozzo inerpreta la copertura piatta del soffitto trasformandola in una fina cupola aperta verso il cielo. Si tratta di un prodigioso esempio di pittura prospettica, che colpisce il visitatore in un abile gioco di illusioni e scenografie, confermando le capacità dell'artista nell'essere insieme pittore e architetto. Il recente intervento di resturo (cantiere-evento con Trento e Roma) ha permesso di individuare i materiali, i colori, le fasi operative e gli accorgimenti tecnici che il Pozzo utilizzò per creare gli incredibili aspetti prospettici, i giochi di luce e ombre e gli splendidi ritratti che raffigurano la glorificazione celeste di San Francesco Saverio accompagnato dagli angeli musicanti. Nell'arte di Pozzo, stucchi e rilievi coesistono accanto a finte decorazioni e volumi dove la luce naturale e quella immaginata si intersecano in un continuo rimando tra effimero e concreto.
LA MACCHINA D'ALTARE
Del Pozzo è anche la scenografica macchina dell'altare maggiore che domina il presbiterio. una struttura in legno decorativo, con l'immagine del Santo dipinta su una lamiera. Una scenografia teatrale fatta di quinte in tela e di un complesso sistma di carrucole usate per l'ascensione del santo.
Pensata come provvisoria, la macchina divenne poi definitiva grazie alla sua efficacia. La macchina del Pozzo è l'unica di questo tipo rimasto in Europa.
Dal 2019 la Missione ospita "Infinitum", un vero e proprio precorso virtuale e immersivo che permette di godere del ciclo decorativo del Pozzo attraverso l'utilizzo di tecnologie digitali quali realtà virtuale, proiezioni e installazioni illuminotecniche offrono modalità innovative di fruizione. Un vero e proprio "volo verso l'infinito". Le visite al percorso "Infinitum" sono momentaneamente sospese.
Per informazioni su accessibilità, aperture programmate e/o straordinarie è possibile contattare l'Ufficio I.A.T. - 0174.330358 o il Dipartimento Cultura 0174.559274.