Chiesa di Santa Chiara
Nel 1668 fu costruito, in parte su disegno dell’architetto fossanese Boetto (lo stesso che progettò la chiesa di San Francesco Saverio in piazza Maggiore), il convento per ospitare la Congregazione Francescana delle monache Clarisse, ordine religioso presente a Mondovì fin dal XIV secolo.
Sul fianco destro del convento fu costruita la chiesa su progetto del monregalese Francesco Gallo, che la disegnò nel 1708. I lavori iniziarono nel 1712 e furono terminati nel 1724 sotto la guida del capomastro Francesco De Bernardi di Lugano. Le difficoltà economiche della congregazione costrinsero a sacrificare, a fronte di grande spazialità della pianta, l’elevazione dell’interno, con le volte e le cupole più basse rispetto al progetto, e del campanile. Ne nacque comunque una delle opere migliori del Gallo, di sicuro una di quelle in cui è più forte l’accentuazione barocca dell’organizzazione architettonica.
Francesco Gallo nelle facciate prediligeva il mattone a vista, ma per la facciata di questa chiesa scelse intonaci colorati e lavorò molto sulla dinamicità delle linee.
Della decorazione interna sono rimasti ignoti i nomi degli stuccatori (forse i fratelli Beltramelli) e dei pittori che vi lavorarono con grande maestria, come mostra ad esempio la marmorizzatura delle colonne e delle parastre, nella quale il visitatore può scorgervi, in un gioco mimetico, piccoli paesaggi e figure di fantasia.
Di grande suggestione e la cripta sottostante la chiesa: un grande pilastro a fungo ne sostiene la volta. Il grande e complesso edificio a monte della chiesa ospita oggi alcuni istituti scolastici della città e la Scuola Comunale di Musica.