Sale del Vescovado (delle Lauree, dei Vescovi e degli Arazzi)

Sale del Vescovado (delle Lauree, dei Vescovi e degli Arazzi)

L’attuale assetto dell’edificio che ospita il Vescovado di Mondovì è frutto di cambiamenti e trasformazioni che hanno origine nel 1389, quando la Città acquistò dalla famiglia Borghese, un palazzo e alcune case annesse per trasformarle nella residenza del primo vescovo, il genovese Damiano Zoagli.

L'Università

Nel 1560, quando Mondovì diventa sede universitaria, una parte dei locali venne utilizzata per l’attività scolastica e dal 1566 e fino al 1719 il palazzo ospitò le cerimonie di laurea delle facoltà di Legge, Medicina e Teologia. Notevoli lavori di abbellimento furono commissionati dal vescovo Giovanni Antonio Castrucci alla fine del XVI secolo, da mons. Ripa negli anni Trenta del Seicento e dal vescovo  Casati nella seconda metà del XVIII secolo.

Il Palazzo

Il palazzo ha una facciata molto semplice, seguita da un elegante portico con arcate serliane che introduce, a sua volta, al cortile interno sul quale si affacciano le sale di rappresentanza delle Lauree, dei Vescovi e degli Arazzi. La prima che si incontra è quella delle Lauree.

Agli inizi del '500 il vescovo Giovani Antonio Castrucci la fece decorare con i ritratti dei monregalesi illustri. Venne completamente ridipinta una prima volta nel 1711 dal vescovo Isnardi, che fece aggiungere i ritratti della Madonna di Vico, dei papi Urbano VIII e Pio V, protettori dell’Università monregalese, e quello del duca Emanuele Filiberto. Mons. Casati la fece poi rifare una seconda volta dall’architetto Michele Merlo e dal pittore napoletano Angelo Persico. I ritratti dei monregalesi sono sessantasei e sono rappresentati con l’arma di famiglia e una breve legenda.

La Sala dei Vescovi contiene i ritratti dei vescovi che succedettero allo Zoagli,  nell’ultima sala, invece, sono esposti quattro grandi arazzi tessuti ad inizio Seicento dal maestro fiammingo Van Den Hecke ed acquistati ad inizio Ottocento a Parigi dal vescovo Pio Vitale. Rappresentano alcuni episodi raccontati da Tito Livio della guerra del generale romano Decio Mure contro i latini.

I cartoni sono di Rubens e si trovano alla Galleria dei Principi di Liechtenstein a Vaduz, mente i modelli sono alla National Gallery of Art di Washington. Nella sala è esposto anche un crocifisso in avorio attribuito al Bernini, commissionato da papa Urbano VIII e donato nel 1826 al vescovo Buglione di Monale.