Antico Palazzo di Città
Sede del Comune di Mondovì fin dalla sua fondazione, che risale alla fine del XII secolo, il Palazzo sorge sulla Piazza Maggiore, luogo simbolo della vita amministrativa e politica della città medioevale.
Profondamente rimaneggiato agli inizi del '600 dall’architetto luganese Giovanni Goano, venne ulteriormente ristrutturato alla metà del Settecento, epoca cui risalgono le colonne in pietra del porticato e le fasce marcapiano delle facciate decorate a graffito. Gli elementi in cotto della parete occidentale risalgono, invece, al XV secolo. L’interno conserva alcuni locali di grande suggestione.
Le Sale storiche
Al secondo piano si trova la “Sala degli Stemmi”, affrescata con gli emblemi dei principali Comuni della Provincia di Mondovì. Al primo piano l’elegante soffitto della ”Sala delle Bandiere” decorato con stemmi di gusto risorgimentale, tra i quali quello della Città di Alessandria, ricorda un lontano episodio della vita comunale.
Guerre, pace, indipendenza. La storia della città nella storia del suo Municipio
Nel 1236 Mondovì si trovò in guerra con il Vescovo di Asti, suo feudatario, e cercò l’aiuto della potente città di Alessandria. Il 2 maggio di quell’anno 173 consiglieri di entrambe le parti strinse un patto di alleanza con cui si stabiliva che in caso di guerra gli uomini di Alessandria sarebbero corsi in aiuto dei monregalesi.
Nel 1848 il patto venne rinnovato con lo scambio delle bandiere e l’inserimento dello stemma alessandrino in uno dei locali più prestigiosi della sede comunale. Sulla facciata del Palazzo campeggia l’immagine della “Regina Montis Regalis", protettrice della Città, opera del pittore Guido di Montezemolo (1878-1941). Il dipinto sostituisce un’immagine analoga molto più antica, che venne distrutta a fine '800 per far posto all’orologio il quale, a sua volta, si trovava in origine sull’arco in muratura che collega la vicina chiesa de La Missione con il Collegio dei Gesuiti.
Ora il Palazzo è sede di mostre e iniziative culturali e ospita l’Archivio Storico comunale.